Tumore alla vescica, un nuovo modella di cura grazie agli esperti

Cosa si è scoperto dopo una serie di sondaggi sul tumore alla vescia.

Salute

Il tumore alla vescia è il quarto tipo di neoplasia più diffuso per incidenza superati i 50 anni. Attualmente un equipe di ben 21 esperti tra dottori, clinici, pazienti e istituzioni proverà ad analizzare l’attuale modello di cura per il tumore alla vescia. L’obiettivo principale è quello di identificarne la natura critica e disegnare un futuro modello di cura.

Il progetto è U-Change ed è stato ideato e realizzato da Nume Plus. Poi presentato in occasione del quinto congresso dell’associazione Palinuro. Il direttore del Dipartimento di Oncologia e S.C, Sergio Bracarda ha dichiarato: “Nell’ambito del progetto U-CHANGE abbiamo dato vita ad una Consensus multidimensionale, con l’ambizioso obiettivo, per la prima volta, di mettere sullo stesso piano i diversi attori che intercettano il paziente colpito da carcinoma avanzato della vescica nelle varie tappe del suo viaggio: clinici, associazioni dei pazienti, caregivers, fisioterapisti, infermieri, giornalisti di settore, farmacisti ospedalieri, direttori di ASL e di strutture ospedaliere, economisti della sanità nazionale, regionale e locale. In questo modo, tutto il panel degli esperti ha esplorato le diverse dimensioni, discutendo e concordando sia le attuali limitazioni dei modelli di cura e sia le proposte di miglioramento per la costruzione di un futuro modello di cura ancora più efficace”

Tumore alla vescia - Foto di Thirdman/Pexels.com
Tumore alla vescia – Foto di Thirdman/Pexels.com

Alcuni dettagli su questa patologia

Abbiamo detto che il tumore alla vescia, è la quarta malattia per incidenza che si manifesta dopo i 50 anni. Nel 2012, in Italia il tumore è stato diagnosticato in 25.500 e purtroppo ha causato oltre 6.000 decessi.
Il dottor Bracarda ha spiegato: “Questo tumore, si sviluppa inizialmente nel rivestimento interno della vescica (urotelio), ma può diffondersi alla parete muscolare che la circonda e raggiungere i linfonodi o altri organi come polmoni, fegato, ossa. Per questo motivo, una diagnosi tempestiva è fondamentale, perché influenza la sopravvivenza futura, così come l’approccio terapeutico che, a seconda dello stadio del tumore, prevede interventi anche combinati tra chirurgia, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia”.

 

Dal sondaggio condotto da Nume Plus su 1.000 persone dai 18 anni in su, è uscito fuori che il 61% delle persone non è mai andato dal proprio medico per segnalare eventuali sintomi, come ad esempio sangue nelle urine o bruciore durante la minzione. Il 34% delle persone non sa qual è lo specialista che si occupa di questa malattia e solo il 52% sa che la causa principale potrebbe essere il fumo.

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