Poste sospende la cessione del credito per il superbonus!

anche se l'iniziativa impedisce attività illegali in quanto il credito può essere richiesto solo tramite dichiarazioni dei redditi, l'Agenzia delle Entrate italiana ha trovato 950 milioni di euro di frodi collegate al superbonus e ad altri schemi di miglioramento della casa alla fine dello scorso anno.

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Una delle misure più apprezzate nel post covid, fortemente voluta dal governo Draghi, sta per tramontare definitivamente. O almeno, per il momento è sospesa dalle poste. Migliaia di proprietari di case italiani e stranieri si sono riversati per accedere al generoso schema del 110% del superbonus italiano, che finora è costato al governo circa 21 miliardi di euro (17,5 miliardi di sterline) dal lancio nel luglio 2020 come parte della strategia di ripresa post-pandemia del paese.

Come suggerisce il nome, i proprietari di case hanno diritto a un credito d’imposta fino al 110% sui costi di riqualificazione della propria casa, come l’installazione di sistemi di isolamento, pompe di calore e pannelli solari o la sostituzione di una vecchia caldaia, o l’esecuzione di lavori che riducono il rischio di danni da attività sismica.

Le persone possono richiedere il sussidio sottraendo i costi dei lavori dalle loro dichiarazioni dei redditi per un periodo di cinque anni, o trasferire l’onere all’imprenditore edile, che lo sottrae dalle tasse o vende il credito a una banca, che a sua volta viene rimborsata dal governo. Il 10% supplementare copre gli interessi bancari.

Operai al lavoro
Operai al lavoro – Foto di Anamul Rezwan/Pexels.com

Lo schema si applica ai lavori su case singole o edifici che contengono più di una casa, anche se in questi casi è necessaria l’autorizzazione degli altri proprietari di case. Diversi altri paesi dell’UE hanno schemi di sussidi per i miglioramenti domestici mentre lavorano verso obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio, ma nessuno è così generoso come quello italiano.

Ci è sicuramente riuscito. Al 1° marzo, erano state approvate oltre 122.000 domande. Alcuni dicono che i sussidi, la stragrande maggioranza del denaro proveniente dal fondo di ripresa post-Covid dell’UE, sono troppo generosi, descrivendo la mossa come una “tattica shock” per far funzionare il sistema in un paese con un enorme stock di edifici vecchi o mal costruiti.

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