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Le foche monache nel Mediterraneo, sono o meno una rarità?

Parliamo dei sempre più frequenti avvistamenti di questi animali e di alcune loro caratteristiche

Gruppo di foche
Gruppo di foche-Pixabay-pexels.com

Stando alle ultime analisi compiute nel nostro splendido mar Mediterraneo sempre più foche monache stanno finalmente ripopolando il nostro territorio, mammiferi, questi, che purtroppo continuano ad essere molto vicini all’estinzione. Per decenni infatti sempre meno esemplari sono apparsi nel mare, ed il WWF si è sempre detto particolarmente allarmato a causa di ciò. Fortunatamente negli ultimi anni gli avvistamenti di questi animali lungo le coste paiono più frequenti, soprattutto nei pressi delle attività turistiche.

Stando alle ricerche compiute in merito dagli specialisti esistono nel nostro paese alcune zone in cui lentamente si osservano sempre più esemplari, queste località sono: Taranto, fino alle coste della Calabria, il Salento, in Puglia, fino addirittura alle coste albanesi, la Sicilia, le isole che vanno a comporre l’arcipelago toscano, e le coste orientali della Sardegna.

Altre informazioni su tali ricerche

Il WWF, dopo queste segnalazioni, ha avvisato chi di dovere di “educare” i locali ed i bagnanti ad avere un comportamento corretto nei confronti degli animali, e di avvisare subito i ricercatori che avranno il compito di studiare tali avvistamenti e di identificare gli animali in questione. Il WWF sottolinea, inoltre, l’importanza di non spaventare questi mammiferi e di garantire loro uno spazio in cui vivere serenamente. La foca monaca è, nel gergo tecnico, un animale di tipo pelagico, che cioè passa gran parte della propria vita in mare aperto, tranne nei periodi dell’accoppiamento e della riproduzione, i mesi estivi, in cui sono costretti a raggiungere la terraferma.

Proprio per questi motivi gli esperti stanno approfondendo la questione e stanno cercando di delineare delle vere e proprie mappe che mostrano i movimenti di questi animali e la loro distribuzione nel mare. Il principale strumento utilizzato dagli scienziati è il rilevamento tramite e-DNA, cioè il DNA raccolto da campioni di materiale biologico, che sia in acqua o sulla terraferma.

Ricercatrice gioca con un bellissimo esemplare di foca
Ricercatrice gioca con un bellissimo esemplare di foca-John Joulakian -pexels.com

La Foca Monaca, principali caratteristiche ed i luoghi in cui vive

Il WWF è parecchio interessato alla situazione appena descritta in quanto le foche monache sono animali che presentano un alto pericolo di estinzione, e vengono classificate come animali in “pericolo”. Questi mammiferi sono solitamente di un colore grigiastro, con una bellissima macchia bianca sul ventre. Sono animali di grandi dimensioni, superano infatti spesso i due metri e mezzo di lunghezza ed arrivano anche a pesare trecento chili.

Questi animali, il secolo scorso, erano molto più numerosi nei nostri mari, mentre oggi, come visto, se ne contano pochissimi e soprattutto sono presenti solo in sei, sette zone specifiche. Gruppi più nutriti sono invece osservabili lungo le coste africane, dove sono stati studiati ed analizzati gruppi composti anche da più di cinquanta esemplari.

Un cucciolo di foca sugli scogli
Un cucciolo di foca sugli scogli-JOHNY REBEL, the Explorer Panda-pexels.com

Alcune curiosità

Le foche monache, come spesso accade con animali simili, sono particolarmente goffe sulla terraferma, sebbene siano comunque in grado di viverci e muoversi, mentre in acqua sono davvero fenomenali. Secondo gli studiosi, infatti, questi mammiferi raggiungono tranquillamente le loro prede anche a venti metri di profondità, ma stando alle ricerche condotte in merito, ed analizzando il corpo di questi animali, gli scienziati pensano possano addirittura raggiungere i cento metri.

Parlando di prede e di caccia non possiamo non discutere dell’alimentazione delle foche monache, queste si nutrano principalmente di pesci come triglie, sardine, ma anche di tonni con piccole dimensioni e polpi. Molti animali cacciano, inoltre, o di mattina o di notte, ma la foca marina no, e si nutre a qualsiasi orario.

Alcune informazioni sui cuccioli e sulla sessualità di questi mammiferi

I cuccioli di foca monaca nascono in realtà con una pelliccia di colore nero, che muterà colore solo in seguito. Questi mammiferi raggiungono la maturità sessuale più tardi rispetto ad animali comuni come i gatti ed i cani, e ciò avverrà solitamente intorno ai cinque anni di età, quando si accoppieranno per la prima volta, tra i mesi estivi e quelli autunnali.

Le femmine di foca monaca presentano un periodo di gestazione abbastanza lungo, superiore a quello umano, che dura undici mesi, al termine dei quali partoriranno un solo cucciolo. Il piccolo alla nascita non sarà in grado di nuotare, e la mamma per circa tre mesi si occuperà di lui allattandolo, prima di svezzarlo e lasciarlo finalmente libero nei mari.