L’autunno da vita ad una nuova stagione, inizia ad esserci il primo e la maggior parte delle persone è carica di lavoro. Il cambio stagione è faticoso. Tutti questi elementi, in questi mesi freddi, possono procurarci un profondo senso di stanchezza. La cosa importante è che se il problema si protrae per un periodo troppo lungo e la sensazione di stanchezza non passa durante il giorno, è meglio rivolgersi ad un medico per scoprirne le cause.
Nella maggior parte dei casi questa stanchezza si origina da una carenza di sonno, questo problema interessa diverse persone e, che, a lungo andare, può avere un impatto abbastanza serio sulla salute personale, sia nello sviluppo di alcune patologie come il sistema cardiocircolatorio che con problemi di ansia e depressione.
Insonnia e apnee ostruttive
Le due patologie più comuni legate ai disturbi del sonno sono l’insonnia e l’apnea ostruttiva. La prima è un disturbo che possiamo associare a diverse patologie neurologiche, metaboliche e cardiache, ma anche a problemi di natura psicologica. L’insonnia si divide in tre tipi diversi:
- iniziale: quella più facile da riconoscere e consiste nella difficoltà ad addormentarsi;
- centrale: caratterizzata da risvegli notturni;
- terminale: provoca il risveglio precoce del paziente con una conseguente impossibilità a riaddormentarsi.
L’apnea ostruttiva, invece, è una patologia legata a continui episodi di interruzione della respirazione accompagnati anche da un forte russamento, in generale si tratta di una diminuzione dell’afflusso d’aria ai polmoni durante il sonno. L’apnea provoca dei frequenti risvegli in cui si sentirà la sensazione di mancanza d’aria. L’apnea ostruttiva, tra le conseguenze ha l’affaticamento del muscolo cardiaco a causa della diminuzione di ossigeno nel circolo sanguigno. Questa condizione può provocare patologie cardiovascolari.
Come dormire meglio
Ci sono alcune accortezze che possiamo mettere in atto in maniera autonoma per migliorare il riposo notturno e facilitare il processo di addormentamento. In questo caso, per esempio può essere utile regolarizzare il ritmo sonno-veglia addormentandosi e svegliandosi sempre allo stesso orario, non mangiare prima di andare a dormire ed evitare sostanza eccitanti come il caffè, il tè o gli alcolici, meglio preferire tisane calde o rilassanti. Quelle a base di camomilla, melissa o passiflora sono le migliori. Inoltre, per aiutare a conciliare il sonno dobbiamo avere la nostra camera da letto ad una temperatura di 18-19 gradi circa, dunque non deve essere una stanza fredda ma nemmeno tanto calda. Infine, dovremmo evitare di utilizzare schermi luminosi come quelli del cellulare per almeno mezz’ora prima del momento di andare a dormire.