E qual era il loro comportamento e atteggiamento verso gli umani? Possiamo trovare una risposta a questa domande grazie ad una recente ricerca, che è stata condotta a livello internazionale. Essa vuole proprio mettere in evidenza come mai la relazione fra l’animale in questione e l’uomo si sia sviluppata molto più tardi rispetto a quella tra cane e uomo, che si è sviluppata decisamente prima.
Com’è stata fatta la ricerca
Grazie a questa ricerca gli studiosi hanno avuto la possibilità di analizzare il DNA dell’animale. In questo caso per scoprire più informazioni sul gatto, hanno utilizzato delle ossa di gatti che hanno vissuto in epoche storiche diverse.
Alla fine dello studio, i risultati ottenuti sono stati molto precisi. Hanno messo in evidenza che il DNA dei gatti vissuti in periodi storici diversi, non ha subito chissà quali grandi cambiamenti. Praticamente è come se questi felini si fossero evoluti, però senza realizzare una vera evoluzione sostanziale.
Cosa si è scoperto
Cosa si è scoperto alla fine di questa ricerca? L’avvicinamento del gatto all’uomo, secondo la scoperta che è stata fatta, è avvenuto solo 6.000 anni fa. La loro relazione quindi, è stata un processo lungo e abbastanza difficile. E’ stato provato infatti, che 10.000 anni fa i felini camminavano al fianco dell’uomo. Essi erano degli animali fortemente indipendenti e non sentivano affatto l’esigenza di avvicinarsi all’uomo. Per questo ci è voluto parecchio tempo per instaurare un rapporto tra di loro.
Solamente attraverso un processo complesso e lungo, i gatti si sono lasciati andare e finalmente si sono fatti addomesticare dall’uomo. Così facendo è come se essi avessero sacrificato un po’ della loro libertà, a cui tengono davvero tanto, per ottenere però i benefici della compagnia dell’uomo.